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L’anfiteatro dedicato a Goliarda Sapienza

Il 13 agosto del 2022 abbiamo inaugurato l’anfiteatro del Giardino Emozionale. Uno spazio che abbiamo fortemente voluto, dove veder prendere vita rappresentazioni artistico-culturali e matrimoni, un luogo raccolto, dall’ottima acustica, uno spazio con l’ambizione di diventare piano piano anche un punto di riferimento per la comunità.

Questo è stato su per giù il discorso di inaugurazione:

Buonasera a tutti. Benvenuti alla Gualda Vecchia, benvenuti nel Giardino Emozionale dei Sentieri di Piume. Sono estremamente emozionata di essere qui con voi stasera in un’occasione così speciale come l’inaugurazione dell’anfiteatro. Ebbene sì, questo è il primo evento dedicato all’arte che prende vita qui. Spero che sia il primo di una lunga serie. 

Cercando ispirazione per il discorso di questa sera mi sono imbattuta in un discorso di Franco Marini all’inaugurazione del teatro Rossetti di Vasto che mi ha talmente colpita che ho scelto alcuni pezzi da leggervi stasera.

“La cultura di un paese è invece la sua prima ricchezza. La cultura intesa come quella capacità di fare e di creare, ma anche le tradizioni e la memoria storica, la letteratura come le abilità artistiche e artigianali, il pensiero come i saperi legati ai territori e ai suoi costumi sono le prime, le vere risorse a cui può, a cui deve fare appello un paese per costruire il proprio futuro.

Voglio cogliere l’occasione offerta per ribadire quanto la promozione dell’arte e la moltiplicazione di opportunità e luoghi per la sua diffusione contribuisca alla crescita complessiva della comunità.

Nel nostro paese esiste largamente la convinzione che il sapere, la conoscenza, la cultura, siano qualcosa di bello ma non strettamente necessario nel lavoro e nello sviluppo economico.

La protagonista della vita economica è l’impresa. E impresa significa prima di tutto intraprendere, essere intraprendente, innovare. E solo una mente agile, sveglia, stimolata potrà e saprà vincere la sfida della competizione. Ma per formare cittadini intraprendenti bisogna creare un contesto ricco di stimoli e di proposte.”

Questo spazio è stato progettato dall’architetta Caterina Angela Contu così come tutto il resto del Giardino. L’idea per l’anfiteatro era di non snaturare la sua forma originale. Ecco che le cavee dove siete oggi seduti sono state sagomate seguendo la natura del suolo a cui sono stati aggiunti questi profili in corten.

La quinta della scena è qui formata da fioriture aeree di graminacee. Qui è dove prendono vita rappresentazioni d’arte, che celebrano l’estro e la creatività dell’uomo.

La sommità della cavea è racchiusa da un profilo roccioso di monoliti recuperati dal luogo a rappresentarne il valore identitario. Sulla sommità dei monoliti si sviluppano aiuole in cui trovano dimora ciliegi giapponesi e suggestive fioriture primaverili.

Questa è una breve descrizione del luogo. Ora vi vorrei brevemente raccontare un episodio che mi ha molto segnato. Quelli che come me nascono in luogo e poi viaggiano molto finiscono per avere delle radici che oserei chiamare “aeree” che sono difficili da definire, collocare, sbrogliare. Quando toccai questo argomento con la psicologa mi disse che il lavoro che avrei dovuto fare nella vita era quello di trovare il mio filo rosso, quello che lega tutto il racconto della mia vita. Allora quando ho scelto a chi intitolare questo anfiteatro il filo rosso ha iniziato a pulsare. Ho scelto infatti Goliarda Sapienza. Goliarda nacque a Catania, dove ho la mia famiglia materna. Dove la vista dell’Etna smuove sempre qualcosa dentro di me. Dove osservo come quella terra influenza profondamente chi ci nasce, chi ci vive. Goliarda infatti spesso viene definita “lavica”. Quello che mi ha spinto a scegliere proprio lei è, sì il mio amore viscerale per l’Arte della Gioia, il suo capolavoro, ma in generale la sua sete di vita ed il suo amore per la libertà che l’hanno portata a vivere pienamente, oserei dire quasi disperatamente. E’ a questo impeto che vorrei dedicare questo anfiteatro. Alla sete di vita e di libertà.

E visto che parliamo di filo rosso… quale miglior musica per celebrare la vita e la libertà se non quella che nasce in rivolta contro una dittatura? Sì perché mentre qui in Europa si viveva il 68 in Brasile, il mio paese di nascita, vi era la dittatura militare. Ecco perché ho invitato Serena Berneschi e Gianluca Grisafi ad inaugurare questo luogo. Perché insieme hanno fondato questo progetto chiamato Brazilian Affair in cui ripropongono brani meravigliosi della musica popolare brasiliana, ma non solo, ne studiano a fondo il significato, il contesto e ci raccontano storie inedite.

Prima di concludere vorrei ringraziare di cuore Giorgio Nocciolini ed il suo staff per aver accettato la mia richiesta un po’ insolita di aiutarmi nella realizzazione di questa serata. 

Spero che vi sentiate a vostro agio questa sera, per qualsiasi cosa vi prego di non esitare a rivolgervi a me o allo staff. Buona serata!

Il sogno che abbiamo sempre avuto per il Giardino è che diventasse un luogo di condivisione del Bello, di momenti speciali, un luogo nido per un crocevia culturale e artistico. Ecco perché abbiamo aperto le visite al pubblico ed ecco perché è possibile affittarne degli spazi per organizzarvi degli eventi!

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