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25 Settembre 2021 – il discorso dell’Inaugurazione ufficiale della Gualda Vecchia

Oggi, dovendo cercare dei vecchi testi per creare un contenuto per un progetto bellissimo che vedrà la luce a maggio, ho ritrovato i testi del discorso che feci all’evento per l’Inaugurazione della Gualda Vecchia.

Buonasera a tutti.
Innanzitutto vi ringrazio di cuore per essere qui con noi questa sera e per la fiducia che ci avete concesso. Mi auguro che passiate una splendida serata. Di sicuro la cornice fa già buona parte del lavoro, vero?
Noi ce ne siamo innamorati a prima vista, non ci fu un attimo di esitazione quando il 4 giugno del 2020, appena riaprirono il confine tra le regioni dopo il lockdown, venimmo a visitarla.

In tantissimi ci chiedono: ma come l’avete trovata? L’abbiamo trovata su internet!
Per coincidenza, per caso, questa zona non la conoscevamo nè avevamo alcun legame con essa. Inizialmente volevamo evitare la Toscana, perché nella nostra ignoranza, la Toscana è quella della Val d’Orcia, troppo ordinata e già esplorata per i nostri gusti. Siamo stati folgorati da “questa” Toscana: la natura così selvaggia e rigogliosa, la ricchezza del territorio, tra mare e colline metallifere, e olio e vino e, come voi sapete meglio di me, molto altro.

Erano anni che cercavamo un casale in campagna. Inizialmente era il sogno di avere un luogo dove rifugiarsi ogni tanto dalla frenesia della città. Dove poter condividere con i nostri cari momenti di lentezza, di silenzio da rumori e distrazioni. Dove poter leggere un libro, ascoltare un album, o semplicemente fermarsi ad osservare il vento tra le fronde degli alberi. Col passare degli anni il sogno è evoluto, maturato, plasmato a seconda delle nostre esigenze che venivano a loro volta cambiando ed anche di quello che stavamo diventando noi stessi come individui e come famiglia. Fino al punto di decidere che il casale sarebbe diventato il nostro nido, la nostra casa ed anche il mio lavoro.

Ho deciso di lasciare il mio “ottimo” lavoro da direttore marketing in un’azienda in forte crescita in Svizzera per dedicarmi interamente a questa nuova scelta di vita. La reazione di tutti i nostri conoscenti è stata all’unisono incredula, quasi fossimo matti. Ma questa è una storia a cui noi, in realtà, siamo già ben abituati.

Piccolo excursus su di me. 

Mi chiamo Bruna, sono nata in Brasile 35 anni fa (nel 2024 sono 38 anni fa NDR), nella megalopoli di San Paolo. Per fortuna i miei genitori avevano anche una piccola casetta su un’isola nel litorale paulista, dove andavamo non appena possibile e dove ho instaurato un legame profondo col mare e con la vela. Sono nipote di migranti, che hanno dovuto rimboccarsi le maniche e lavorare duramente per farcela, in un Brasile che ha fallito come El Dorado. Sono figlia di genitori che a loro volta hanno lasciato il Brasile con due figli adolescenti, la valigia in mano, e la tenacia di lottare per una vita dignitosa per noi. I loro conoscenti gli dicevano: matti. Quando avevo 14 anni ho conosciuto Daniel, quello che ora è mio marito. Appena finito il liceo siamo andati a vivere insieme: e ci hanno dato dei matti. Da giovani, la pressione di questa etichetta mi stava un po’ stretta, finché un giorno lessi qualcosa che mi aprì gli occhi e mi fece vedere la realtà in modo diverso. Non sono riuscita a trovare il testo originale ma il succo era che l’etichetta della follia ti dà molta più libertà di fare quello che vuoi. Tanto sei matto!
Quando stavo per laurearmi abbiamo deciso di avere dei figli: ci hanno dato dei matti. Nel 2013, con due bambini piccoli, stufi delle logiche del lavoro in Italia e della scarsa infrastruttura per i bambini nella provincia di Varese ci siamo trasferiti a Zurigo. Ci hanno dato dei matti. Io ho lasciato il mio lavoro a tempo indeterminato, ho dovuto imparare una nuova lingua e ricostruirmi la carriera. Dopo 4 anni lì, mantenendo i nostri lavori a Zurigo, ci siamo trasferiti a Roma, alla ricerca di quello che noi sentiamo come “casa”, cioè l’Italia. Indovinate cosa ci dicevano, quando raccontavamo di lasciare la perfetta Zurigo per quel disastro di Roma? Super matti. Dopo 3 anni a Roma, una delle città più belle che io conosca, 3 anni intensi, in cui è cresciuta la consapevolezza di dove volevamo mettere radici, sicuramente vicino alla natura, la consapevolezza di ciò che per noi è importante e di ciò che veramente volevamo fare nella vita, abbiamo preso la decisione di trasferirci qui.

 

Ecco che il Podere La Gualda Vecchia non è solo la realizzazione del nostro sogno personale di avvicinarci alla natura ed ad uno stile di vita più naturale, ma diviene anche ricezione turistica e luogo dove partecipare o organizzare eventi.

Alla ricerca della Bellezza”, è questa la nostra missione.
Bellezza intesa in senso lato. Come quella che menziona Dostoevskij quando dice “La Bellezza salverà il mondo”. La Bellezza che è grazia, armonia e moralità. L’inequivocabile manifestarsi del bene.
La bellezza come tutto ciò che alimenta la nostra anima di energia positiva.

Questo è il luogo dove abbiamo scelto di mettere le nostre radici. Attraverso lo studio della storia e delle tradizioni e della costruzione di legami con le persone del posto. Abbiamo ristrutturato il Podere cercando di essere il più possibile fedeli alla sua storia, riutilizzando il materiale che abbiamo trovato in buono stato, restaurando gli elementi recuperabili e cercando fornitori e artigiani locali per il resto. Ed ora stiamo dedicando tutte le nostre risorse a creare un parco attorno alla casa che possa riflettere tutti i nostri sogni e desideri.

Vorremmo attrarre un turista che abbia amore per la natura, desiderio di fermarsi, di lentezza, di silenzio, di purezza, di genuinità e autenticità.

Sono qui con noi questa sera alcune delle meravigliose persone che ci hanno aiutato: Deborah Ciolli, artista ceramica che ha realizzato le splendide donne che vedrete negli appartamenti, Alessio Nobili, questa sera in veste di fotografo ma per la maggiore nostro falegname di fiducia, Luca Gasperini, talentuoso elettricista e non solo!, Diletta Lazzerini, di Garden House Lazzerini, i cui artigiani hanno realizzato per noi, tra le altre cose, le bellissime cucine che vedrete negli appartamenti. Con loro e con tutti i protagonisti del territorio miriamo a costruire una rete di condivisione di intenti e di valori, prima di tutto per imparare, per integrarci e per valorizzare e promuovere il nostro territorio.

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