Tornando alle aiuole labirintiche si può percorrere il versante opposto, attraversando un piccolo boschetto di calle e digitalis purpuree. Qui troviamo un piccolo salottino dove un antico lampadario, insieme alla presenza di una quercia ibrida con una sughera, creano con i tavolini in ferro un’atmosfera molto suggestiva. Da qui lo sguardo si apre sull’Anfiteatro.
Le linee sinuose della cavea si sagomano lungo un versante in declivio e dinanzi ad esse si apre la zona della scena. Queste forme sono state sagomate recuperando l’aspetto identitario del versante attraverso profili in corten.
La quinta della scena è qui formata da fioriture aeree di graminacee, dove prendono vita rappresentazioni d’arte, che celebrano l’estro e la creatività dell’uomo.
La sommità della cavea è racchiusa da un profilo roccioso di monoliti recuperati dal luogo a rappresentarne il valore identitario. Sulla sommità dei monoliti si sviluppano aiuole in cui trovano dimora ciliegi giapponesi e suggestive fioriture primaverili.